Il
progetto è partito agli inizi degli anni Novanta,
dopo l'approvazione della legge sul risparmio
energetico. I lavori, in fase di ultimazione, sono
costati dieci miliardi e hanno visto all'opera tre
architetti, due ingegneri, due progettisti interni e
alcuni tecnici Enea. "Cinquina", ovvero il primo
quartiere bioecologico di edilizia popolare a cui
seguiranno presto quindici nuovi interventi, per ora
è stata portata a termine una costruzione di 6
appartamenti in una zona periferica della capitale
realizzati in via sperimentale e destinati ad
anziani, portatori di handicap, giovani coppie e
famiglie numerose.
Si tratta di un edificio riscaldato da pannelli
solari per la fornitura di acqua calda, ben isolato
per evitare le dispersioni di calore, con una
ventilazione interna alle pareti che favorisce il
caldo in inverno e il fresco in estate, con
l'obiettivo di garantire agli utenti un doppio
vantaggio: migliore qualità della vita e risparmio
sui costi energetic.
Realizzato grazie ai finanziamenti della Regione
Lazio, Cinquina è solo il primo di una serie di
progetti di edilizia popolare messi in cantiere
dallo Iacp. Si parla di ristrutturazioni bio di
quartieri già esistenti. Di schermature delle
facciate nelle costruzioni dove si rilevano campi
magnetici dannosi per la salute. Di nuove
realizzazioni, sempre più moderne e sofisticate, per
un totale di quindici interventi di recupero urbano.
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