Uno
studio commissionato dal WWF sostiene che le dighe
costruite con la promessa di ridurre le inondazioni
spesso aggravano il problema con conseguenze
catastrofiche, come hanno dimostrato recenti
inondazioni. Il rapporto dimostra che le dighe sono
progettate senza considerare l'aumento delle piogge
dovuto ai cambiamenti climatici, o l'incremento del
flusso delle acque causato dalla deforestazione e
dal prosciugamento delle paludi. La perdita di
queste 'spugne' naturali nei pressi del bacino
fluviale infatti aumenta il rischio di gravi
inondazioni. Il WWF sostiene che questi problemi
potrebbero essere superati se nei progetti si
applicassero le linee guida indicate dalla
Commissione mondiale per le dighe (World Commission
on Dams). Nel pianeta esistono circa 45,000 dighe
alte piu' di 15 metri; i loro bacini idrici coprono
un'area pari all'estenzione Francia o forse il
triplo. Collettivamente contengono 5,000 chilometri
cubi d'acqua, sufficienti ad alzare il livello dei
mari di 1.3 cm; e la maggior parte di esse e' stata
costruita nell'ultima meta' dello scorso secolo. La
piu' grande e' quella in costruzione nello Yangtze,
Cina. Inizialmente ambientalisti ed ingegneri
credevano che le dighe producessero energia pulita,
migliorassero la navigazione, fornissero acqua alle
citta' e riducessero le inondazioni. Ma questo
entusiasmo e' venuto meno col passare del tempo,
constatando che i danni erano maggiori dei vantaggi.
Spesso la costruzione di dighe comporta lo
spostamento forzato delle popolazioni che vivono
lungo i fiumi; la produzione di gas serra in
quantita' addirittura superiori a quelle delle
centrali elettriche della stessa capacita'; e
l'interruzione dei flussi di acqua che trasportano
sostanze nutritive fertilizzando il terreno.
Politicamente sono diventate uno strumento dei
ricchi e dei potenti per prendere il controllo delle
risorse idriche a danno dei poveri. La costruzione
di grandi dighe ha spesso supportato i regimi
dittatoriali e aumentato la corruzione. In molti
paesi ha dato grande potere alle multinazionali
estere negli affari interni. Le dighe danneggiano
fiumi, lagune, paludi ed estuari. Sono la causa
principale del degrado delle zone umide. Uno studio
recente del WWF fatto su 91 dighe in 30 paesi ha
identificato 250 specie, dallo storione ai delfini
di fiume, direttamente danneggiate dalle dighe: una
cifra che rappresenta la punta di un iceberg.
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