L'allarme è stato lanciato dagli esperti delle
Nazioni Unite riuniti al summit sulla
desertificazione tenutosi a Bonn (Germania) dall'11
al 22 dicembre.
L'avanzata dei deserti minaccia direttamente 250
milioni di persone e in modo indiretto1,2 miliardi
di esseri umani, a rischio non sono più solamente i
paesi in via di sviluppo ma anche alcune nazioni
europee.
In Cina ogni anno il deserto guadagna 2500
chilometri quadrati, costringendo grandi masse di
popolazione ad abbandonare i territori aridi, nel
mondo si calcola che 135 milioni di persone siano
costrette a spostarsi pur di trovare qualche goccia
di acqua.
In Africa la pressione del Sahel, che uccide 200
mila persone all'anno, sta mettendo in moto un
esercito di profughi ambientali: entro i prossimi 10
anni 70 milioni di persone premeranno sul
Mediterraneo per entrare in Europa.
Centosettanta paesi hanno firmato e ratificato un
accordo per contrastare l'effetto Sahara, ma solo 31
di questi hanno adottato il piano d'azione richiesto
dalla convenzione. L'Italia è tra questi ed è a roma
che ha sede la regia delle politiche comunitarie
contro la siccità.
Saranno gli esperti italiani a recuperare le
tecniche tradizionali che si sono dimostrate le più
efficaci per combattere la desertificazione.
I paesi più esposti in Europa sono quelli che
fronteggiano le coste africane: Spagna, Portogallo,
Grecia e Italia, dove l'inaridimento minaccia il 27%
del territorio.
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