La
qualità ambientale incide mediamente sul prezzo
degli immobili italiani per il 10%, ossia movimenta
ogni anno sul valore totale delle compravendite una
cifra superiore ai 10mila miliardi di lire.
Inquinamento atmosferico e acustico, spazi verdi e
rumorosità sono variabili che a Roma, in una zona
media, possono far aumentare il valore di una
abitazione di 80 metri quadrati di circa 60 milioni
di lire, di 55 milioni a Milano, 42 milioni a
Firenze e 38 milioni a Napoli. A rivelarlo è
Legambiente che, in occasione della presentazione
odierna della giornata europea senz'auto di sabato
prossimo, propone un aggiornamento al 2001
dell'indagine condotta per Legambiente e
Confcommercio dal centro ricerche economico Cresme
su "Qualità urbana e qualità ambientale0/00.
Sull'intero stock nazionale immobiliare (più di 25
milioni di case), lo studio calcola che la ricchezza
ambientale degli immobili urbani ammonta a oltre
300mila miliardi di lire. Se tra le grandi città
italiane è Roma in testa per l'incremento del valore
di mercato dell'immobile legato a una migliore
qualità ambientale, la riduzione del traffico e
dell'inquinamento si traduce in un vero e proprio
affare per i proprietari di case nelle località
turistiche: al Sestriere il valore di un'abitazione
media può aumentare passando da 272 a 340 milioni di
lire, a Riccione da 224 a 257,6 milioni, a Santa
Marinella da 184 a 220,8, a Sorrento da 232 a 273,8,
a Taormina da 184 a 211,6. Le variabili ambientali
pesano poi sulla casa sia in positivo che in
negativo: se in una grande città l'aumento del verde
può far crescere il valore di un immobile anche del
35%, un incremento significativo della rumorosità
può farlo diminuire fino al 25%. "Questi risultati -
ha detto Roberto Della Seta, portavoce di
Legambiente - dimostrano come la qualità ambientale
sia un valore economico in aumento: più zone
pedonali e verdi sono una leva dunque per aumentare
il valore commerciale degli immobili, ma soprattutto
sono un formidabile strumento per migliorare la
qualità della vita e ridurre il rischio di patologie
attribuibili allo smog e al rumore. Ecco perché il
nostro obiettivo è far sì che dalla sperimentazione
di queste giornate senza automobili si passa a
provvedimenti strutturali nelle città grandi e
piccole in grado di assicurare una mobilità spedita
e sicura che non comprometta la qualità della vita.
Per Legambiente, le iniziative per promuovere lo
"shopping" nelle aree pedonalizzate sono un passo
nella giusta direzione: "E' importante - ha detto
ancora Della Seta - mostrare che l'assenza delle
auto può rendere le nostre città più vive e animate
e può convenire agli stessi commercianti. Per
raggiungere questo scopo, occorre naturalmente
potenziare i servizi di trasporti. Quanto ai
parcheggi, sono utili quelli di scambio, collocati
al di fuori dei centri storici, altrimenti diventano
una calamita per nuove auto e nuovo traffico.
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