La
Banca Asiatica per lo Sviluppo (ADB) ha pubblicato
il rapporto sullo stato ambientale del continente
asiatico. Secondo lo studio, il degrado sta
accelerando eccessivamente e va fermato subito. Il
rapporto dice che nel mondo le citta' colpite da
inquinamento atmosferico sono 41, tredici delle
peggiori 15 si trovano in Asia. Un asiatico su tre
non ha accesso ad acqua potabile vicino casa. Nei
fiumi asiatici i livelli di rifiuti umani sono
superiori di 3 volte la media mondiale e 50 volte
superiori i livelli indicati dall'Organizzazione
Mondiale della Sanita'. Il rapporto sostiene che
c'e' un legame stretto tra crescita economica e
degrado ambientale. I cambiamenti economici quali i
grandi aumenti della popolazione, la produzione
industriale ed avanzamenti di scienza e tecnologia
hanno trasformato la base delle risorse naturali
della regione. Il declino della qualita' ambientale
e la dipendenza dalle risorse naturali stanno
ostacolando lo sviluppo economico necessario per
ridurre la poverta' nei prossimo 20 anni. L'Asia e'
abitata da due terzi della popolazione mondiale, e
circa 900 milioni di persone vivono con meno di
1Dollaro al giorno. La regione ha gia' perso il 90%
del suo habitat originario per dar posto
all'agricoltura, alle infrastrutture e alla
deforestazione. Oltre 350 milioni di ettari di terra
in Cina, Pakistan e India hanno subito un grave
degrado. Mentre le Filippine e il Vietnam hanno
perso rispettivamente il 70% eil 50% delle foreste
di mangrovie. Secondo la banca, l'aumento
dell'urbanizzazione peggiorera' gli attuali problemi
ambientali. Nei prossimi 15 anni la popolazione
aumentera' di 700 mln, e il 50% vivra' in citta'
entro il 2020. La popolazione urbana triplichera'
rispetto al 1990 quando le citta' asietiche erano
abitate da 360 mln di persone. La banca sostiene che
i governi dovrebbero perseguire un nuovo metodo,
come l'integrazione di politiche ambientali con lo
sviluppo economico.
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