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Pesticidi nel pesce: dalla Germania un nuovo test (17/11/2011)

 

Attualmente, metà del pesce che mangiamo è allevato. Il problema è che è sempre più nutrito con vegetali che possono portare con sé pesticidi che si accumulano nelle parti che mangiamo. Un nuovo test misura questo accumulo e mostra quanto realmente sia alto il problema della contaminazione.

La gente mangia sempre più pesce e, per soddisfare la domanda, questo viene allevato.
L'acquacultura è il settore alimentare che si sta sviluppando in modo più rapido e questo richiede quantità crescenti di mangimi che contengono sempre di più soia, mais e colza, che a loro volta facilmente contengono pesticidi che si accumulano nel pesce e che passano poi a chi lo mangia.

Per proteggere i consumatori è necessario poter controllare i mangimi con cui i pesci vengono allevati, in modo da verificare eventuale presenza, quantità e tipi di pesticidi. Fino ad ora ciò non è stato possibile.
Mentre le tecniche conosciute come studi sul metabolismo sono già utilizzate per verificare come gli ingredienti attivi dei pesticidi si accumulano in ruminanti, pollame e maiali, le stesse tecniche non sono utilizzabili con i pesci.
L'ufficio tedesco per la sicurezza degli alimenti e per la difesa del consumatore ha sollecitato una soluzione in merito.
Gli scienziati del Fraunhofer Institute for Molecular Biology and Applied Ecology IME di Schmallenberg hanno sviluppato un sistema per verificare l'eventuale accumulo nel pesce di sostanze chimiche derivate dai mangimi.
Spiega il Dr. Christian Schlechtriem, scienziato presso l'IME, che, in primo luogo viene verificato se l'ingestione del mangime porta ad accumuli di pesticidi nei tessuti del pesce, e si fa un controllo di quali prodotti della degradazione o metaboliti risultano dai processi metabolici del pesce. Essenzialmente, più la sostanza è liposolubile e più è alta la probabilità che si accumuli nel pesce. I risultati determinano se sono richiesti approfondimenti successivi che determinino i livelli massimi di pesticidi.

Per i loro studi sul metabolismo i ricercatori usano serbatoi contenenti due metri cubi di acqua nei quali mettono carpe e trote tra i 300 ed i 500 grammi, pesci che sono spesso allevati, li alimentano con mangimi radioattivi, in modo da poterne controllare l'accumulo.

Nell'autunno 2011 la Commissione Europea pubblicherà le nuove regole richieste per i pesci, come parte del processo di approvazione dei pesticidi. Ciò obbligherà ogni produttore o importatore che voglia mettere sul mercato europeo un nuovo pesticida non solo a registrarlo, ma anche a fornire informazioni che provino che non può essere accumulato nelle parti edibili del pesce.
Il test sviluppato dall'IME fornisce l'informazione richiesta.

Questa la notizia.
Come amanti del pesce siamo certi che, oltre ad utilizzare questo test per i nuovi pesticidi, rendendo più difficile l'ingresso di nuovi competitori, ci sarà anche un controllo per i pesticidi già in uso, sui pesci degli allevamenti di tutti i paesi dell'Unione Europea, e naturalmente anche sui pesci importati da paesi esterni all'Unione, in modo da garantire la dovuta sicurezza del pesce distribuito. Forse.

Per saperne di più sul test
Fraunhofer-Gesellschaft

(MDN)

 


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