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Da una analisi Coldiretti/Censis emergono cambiamenti positivi causati dalla crisi (12/01/2015)

La crisi è stata dolorosa per molti, ma ha anche riportato in modo diffuso comportamenti più intelligenti e gratificanti, al posto dello spendi e getta che si era impossessato di molti.
L'ignoranza è cosa da ricchi, così come la pigrizia. Ed è anche cosa un po' stupida perchè porta a dedicare il frutto di molte ore di lavoro per ottenere prodotti e servizi facilmente mediocri, a caro prezzo e che danno poca soddisfazione.
Ma con la crisi molti hanno cominciato ad informarsi ed a reagire, cambiando gradatamente le proprie abitudini di acquisto e di consumo.

Per quanto riguarda il cibo una conferma viene da una analisi Coldiretti/Censis.

Ad esempio metà degli italiani (49,8 per cento) dichiara di fare sempre la lista scritta della spesa ed a questi si aggiunge un 34,5 per cento che la fa solo qualche volta, per evitare acquisti di impulso e quindi non buttare i soldi che ora sono meno facili ed abbondanti di un tempo.

Una famiglia italiana su tre accumula in casa riserve alimentari facendo regolarmente scorta di prodotti in offerta con le promozioni.

Il ritorno al passato - spiegano Coldiretti/Censis - si avverte anche forme di sapiente sobrietà nell’utilizzo dei cibi acquistati e cucinati come, ad esempio, l’utilizzo di cibi avanzati preparati per precedenti pasti praticato da 22,8 milioni di famiglie, di cui 9,9 milioni lo fa regolarmente. Questo è un tipico esempio di quanto si diceva sopra riguardo all'ignoranza ed alla pigrizia.

La crisi tiene anche più unite le famiglie a tavola e sono 10,6 milioni quelle che ogni giorno della settimana fanno almeno un pasto insieme a colazione, a pranzo o a cena; in altre parole il 61,8 per cento dei nuclei familiari, escluse ovviamente le unipersonali, riesce ad avere un momento quotidiano di incontro intorno alla tavola.

Si arriva al pasto in comune, per condividere e contenere e le spese, ma anche per trovare momenti di convivialità di fronte alle crisi relazionali, oltre alla necessità di risparmiare. Le difficoltà economiche e sociali fanno stringere i ranghi all’interno della famiglia che si rafforza, non solo come soggetto di welfare che opera come fornitore di servizi e tutele per i membri che ne hanno bisogno, ma anche come supporto psicologico per affrontare nuove ansie e preoccupazioni.

Circa 2,5 milioni di famiglie italiane (il 14,3 per cento) fanno insieme tutti e tre i pasti per tutti e sette i giorni della settimana, identificando nella tavola, dalla colazione al pranzo alla cena, un quotidiano momento unificante per tutti i suoi membri. Un incontro che – rilevano Coldiretti/Censis - pur non garantendo la qualità della relazioni, è un valore in sé, perché è un momento certo in cui il principio primo della relazionalità può realizzarsi: essere vicini, potersi guardare negli occhi e scambiarsi parole, opinioni, anche a muso duro se necessario.

Al contrario sono solo 342.000 le famiglie in cui la co-presenza a tavola durante la settimana è ridotta a livelli minimi, vale a dire al massimo un pasto insieme due volte a settimana.

La cena si classifica come il momento più unificante, con 8,8 milioni di famiglie che cenano insieme tutti i giorni della settimana, 5,2 milioni pranzano insieme tutti e sette i giorni e 4,6 milioni di famiglie fanno tutti e sette i giorni colazione alla presenza di tutti i membri.

I dati mostrano – aggiungono Coldiretti/Censis - che la tavola è oggi, ancora, un momento rituale significativo per tante famiglie italiane, malgrado i tanti fenomeni sociali di destrutturazione dei pasti, di proiezione verso l’esterno dei membri, di sviluppo di una relazionalità extrafamiliare anche per i membri in età adolescenziale.

Lo stare assieme, la vicinanza in famiglia, raggiungono l’apice nel week-end con 8,1 milioni di famiglie che fanno colazione insieme il sabato e la domenica, 12,8 milioni che pranzano entrambi i giorni insieme e 11,4 milioni che fanno la cena sempre tutti insieme.

Ad un aumento selvaggio dell'individualismo e dell'egocentrismo nei rapporti verso gli sconosciuti sembra corrispondere un aumento importante di voglia di stare insieme, vicini, di calore in famiglia o nei rapporti che ne fanno le veci.
Più freddo fuori porta a cercare più caldo nei rapporti nel privato.

Per saperne di più
Coldiretti

Marco Dal Negro