La crisi è stata dolorosa per molti, ma ha anche
riportato in modo diffuso comportamenti più
intelligenti e gratificanti, al posto dello spendi e
getta che si era impossessato di molti.
L'ignoranza è cosa da ricchi, così come la pigrizia.
Ed è anche cosa un po' stupida perchè porta a
dedicare il frutto di molte ore di lavoro per
ottenere prodotti e servizi facilmente mediocri, a
caro prezzo e che danno poca soddisfazione.
Ma con la crisi molti hanno cominciato ad informarsi
ed a reagire, cambiando gradatamente le proprie
abitudini di acquisto e di consumo.
Per quanto riguarda il cibo una conferma viene da
una analisi Coldiretti/Censis.
Ad esempio metà degli italiani (49,8 per cento)
dichiara di fare sempre la lista scritta della spesa
ed a questi si aggiunge un 34,5 per cento che la fa
solo qualche volta, per evitare acquisti di impulso
e quindi non buttare i soldi che ora sono meno
facili ed abbondanti di un tempo.
Una famiglia italiana su tre accumula in casa
riserve alimentari facendo regolarmente scorta di
prodotti in offerta con le promozioni.
Il ritorno al passato - spiegano Coldiretti/Censis -
si avverte anche forme di sapiente sobrietà
nell’utilizzo dei cibi acquistati e cucinati come,
ad esempio, l’utilizzo di cibi avanzati preparati
per precedenti pasti praticato da 22,8 milioni di
famiglie, di cui 9,9 milioni lo fa regolarmente.
Questo è un tipico esempio di quanto si diceva sopra
riguardo all'ignoranza ed alla pigrizia.
La crisi tiene anche più unite le famiglie a tavola
e sono 10,6 milioni quelle che ogni giorno della
settimana fanno almeno un pasto insieme a colazione,
a pranzo o a cena; in altre parole il 61,8 per cento
dei nuclei familiari, escluse ovviamente le
unipersonali, riesce ad avere un momento quotidiano
di incontro intorno alla tavola.
Si arriva al pasto in comune, per condividere e
contenere e le spese, ma anche per trovare momenti
di convivialità di fronte alle crisi relazionali,
oltre alla necessità di risparmiare. Le difficoltà
economiche e sociali fanno stringere i ranghi
all’interno della famiglia che si rafforza, non solo
come soggetto di welfare che opera come fornitore di
servizi e tutele per i membri che ne hanno bisogno,
ma anche come supporto psicologico per affrontare
nuove ansie e preoccupazioni.
Circa 2,5 milioni di famiglie italiane (il 14,3 per
cento) fanno insieme tutti e tre i pasti per tutti e
sette i giorni della settimana, identificando nella
tavola, dalla colazione al pranzo alla cena, un
quotidiano momento unificante per tutti i suoi
membri. Un incontro che – rilevano Coldiretti/Censis
- pur non garantendo la qualità della relazioni, è
un valore in sé, perché è un momento certo in cui il
principio primo della relazionalità può realizzarsi:
essere vicini, potersi guardare negli occhi e
scambiarsi parole, opinioni, anche a muso duro se
necessario.
Al contrario sono solo 342.000 le famiglie in cui la
co-presenza a tavola durante la settimana è ridotta
a livelli minimi, vale a dire al massimo un pasto
insieme due volte a settimana.
La cena si classifica come il momento più
unificante, con 8,8 milioni di famiglie che cenano
insieme tutti i giorni della settimana, 5,2 milioni
pranzano insieme tutti e sette i giorni e 4,6
milioni di famiglie fanno tutti e sette i giorni
colazione alla presenza di tutti i membri.
I dati mostrano – aggiungono Coldiretti/Censis - che
la tavola è oggi, ancora, un momento rituale
significativo per tante famiglie italiane, malgrado
i tanti fenomeni sociali di destrutturazione dei
pasti, di proiezione verso l’esterno dei membri, di
sviluppo di una relazionalità extrafamiliare anche
per i membri in età adolescenziale.
Lo stare assieme, la vicinanza in famiglia,
raggiungono l’apice nel week-end con 8,1 milioni di
famiglie che fanno colazione insieme il sabato e la
domenica, 12,8 milioni che pranzano entrambi i
giorni insieme e 11,4 milioni che fanno la cena
sempre tutti insieme.
Ad un aumento selvaggio dell'individualismo e
dell'egocentrismo nei rapporti verso gli sconosciuti
sembra corrispondere un aumento importante di voglia
di stare insieme, vicini, di calore in famiglia o
nei rapporti che ne fanno le veci.
Più freddo fuori porta a cercare più caldo nei
rapporti nel privato.
Per saperne di più
Coldiretti
Marco Dal Negro
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