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Etichette di cibi e bevande: perché sono come sono (06/11/2014)

La U.S. Food and Drug Administration FDA ha intenzione di aggiornare le etichette dei cibi e delle bevande venduti negli U.S. per adeguarle alle più recenti indicazioni che vengono dalla ricerca medica.

Tra gli altri cambiamenti la FDA propone di indicare, oltre alla quantità di zuccheri totale anche quella che viene aggiunta dai produttori, propone di cambiare la dimensione delle porzioni indicata sulle confezioni, adeguandala a quella reale, ben più grande di quella indicata fino ad ora. D'altra parte la FDA spiega che la porzione si riferisce a quanto abitualmente viene ritenuto tale, e non è un valore teorico ideale.
Queste sono solo alcune delle modifiche proposte.

Ma non tutto è semplice come si potrebbe immaginare perché le forze e gli interessi in gioco sono diversi e in contrasto l'uno con l'altro.

Come la U.S. Food and Drug Administration ha fatto la sua proposta i soggetti coinvolti si sono attivati per raggiungere i propri obbiettivi.

Se da una parte fornire maggiori informazioni in etichetta piace ai consumatori, dall'altra le società che producono alimenti e bevande vedono tutto ciò come fumo negli occhi, perché vorrebbero rimanere libere di mantenere il più possibile ignoti i componenti dei loro prodotti. Fornire maggiori informazioni significa rischiare di perdere vendite e le società in questione hanno, per definizione, l'obbiettivo di creare reddito. Quindi tutto ciò che può ipoteticamente mettere a rischio anche solo una parte del reddito è, giustamente, da evitare e da combattere, quindi anche nuove etichette con maggiori informazioni.

Per contro gruppi di consumatori agguerritissimi si battono per la massima trasparenza: secondo questi, conoscere esattamente cosa stiamo mangiando e bevendo è un diritto inalienabile e sacrosanto, e quindi combattono qualsiasi ostacolo si frapponga fra i consumatori e la trasparenza. Secondo i consumatori la U.S. Food and Drug Administration, da questo punto di vista, non fa tutto ciò che dovrebbe perché non mette i consumatori in grado di conoscere esattamente i contenuti di cibi e bevande: le etichette attuali,ed anche quelle future, sono carenti, incomplete, permettono di glissare su molti elementi affermando, per esempio, che determinate sostanze possono essere presenti purché in misura inferiore a... mettendo così in difficoltà chi vuole evitare l'una o l'altra componente.
In fondo anche questi hanno ragione, perché comprano, ed esigono di sapere esattamente cosa stanno comprando.

Dal canto suo la U.S. Food and Drug Administration FDA è in difficoltà, perché se è vero che spesso non è attendibile ed è contestabile, specialmente quando utilizza come consulenti e controllori gli stessi consulenti delle aziende da controllare, quando fa fare la ricerca alle società e ne prende per buoni i risultati che vengono comunicati, è anche vero che quando cerca poi di fare qualche passo in avanti diventa il bersaglio del fuoco incrociato di tutte le forze in campo.
Così i tempi diventano sempre più lunghi di quello che dovrebbero essere, le decisioni sono spesso prese in ritardo e tutti rimangono scontenti.

E da noi? Nell'Unione Europea le dinamiche sono più o meno le stesse, siamo nel mondo globalizzato, qui forse c'è ancora una quota maggiore di consumatori che ha mantenuto parte della conoscenza che viene dalla storia agricola delle nostre società, e quindi sa qualcosa di più su cosa sono le materie prime, come nascono, e cosa è la realtà vera, non quella virtuale che ti insegna che la zuppa di pesce si pesca nel freezer.
Ma forse non durerà molto, i nativi digitali di città sanno moltissimo cose marginali poco importanti e nulla di ciò che è indispensabile per sopravvivere, com'è fatto il proprio corpo, come mantenerlo efficiente, come sono fatti la natura, le materie prime del cibo, come mantenere a posto aria, acqua e mondo dove viviamo, ma non sanno nemmeno godersi la vita alla grande, sono diventati troppo fragili. E come sempre avviene in natura saranno facile preda di chi invece le cose le sa, molto bene, e sa anche come usarle, a proprio vantaggio, ovviamente.

Per saperne di più
U.S. Food and Drug Administration FDA
Proposed Changes to the Nutrition Facts Label

Forbes - FDA's "Added Sugar" Labeling Proposal: More Information Isn't Always Better (Or Legal)

HUFF POST BLOG
Why FDA Nutrition Label Regulations Fail Consumers

Marco Dal Negro


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