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Mangiare la carne: carne e tumori - parte seconda (01/07/2014)

Quando si parla di carne rossa e tumori la confusione, se possibile, aumenta, perché in molti dicono un pezzo di verità, ma traggono le proprie conclusioni come se la loro fosse tutta la verità possibile, idea evidentemente di fantasia. Lo abbiamo visto anche nella prima parte pubblicata ieri.

Alcuni ricercatori ritengono che la carne rossa sia cancerogena mentre altri, sostanzialmente lo negano.

Abbiamo visto (Carni rosse e rischio di cancro al seno - 18/06/2014) in una ricerca oggi molto citata che la carne rossa è cancerogena, ma andando a vedere i risultati, ordinati in modo paragonabile, si legge che chi mangia 10,5 porzioni (negli USA 1 porzione = 85,05 grammi), quindi circa 893,025 grammi alla settimana ha un rischio superiore del 22% rispetto a chi ne mangia 1 porzione (85,05 grammi) alla settimana. Ma 893 grammi alla settimana non sono pochi, e cosa succede a chi ne mangia 3 o 400 grammi alla settimana, che vuole dire 2 o 3 volte? Senza contare che una alimentazione sana è varia comprende la carne rossa solo qualche volta, alternando la con quella degli altri animali, pesce compreso.

Ed è probabilmente anche per questo modo di approcciare i problemi che Valerie Beral, professoressa di epidemiologia e direttrice della Cancer Epidemiology Unit alla University of Oxford, sostiene che dozzine di studi hanno cercato collegamenti tra l'alimentazione ed il rischio di cancro al seno. La sintesi dei risultati indica che il consumo di carne incide poco o nulla sul rischio di cancro al seno e quindi i risultati di un singolo studio non possono essere considerati in modo isolato.
Sempre secondo Valerie Beral la dieta è notoriamente difficile da valutare: la discriminante più attendibile è quella di vegetariani/non vegetariani, ed infatti i vegetariani non hanno un rischio minore di cancro al seno rispetto ai non vegetariani. Affermazione, quest'ultima, contraddetta da altri.

Tim Key, epidemiologo oncologo ricercatore alla University of Oxford sostiene che questa ricerca evidenzia solo un piccolo legame tra il magiare carne rossa ed il cancro al seno e che questo studio, da solo, non basta per cambiare l'evidenza esistente, cioè che non c'è rapporto tra mangiare carne rossa e cancro al seno.

E così via.

Ma probabilmente la carne rossa è cancerogena, come molti altre carni allevate, ed è bene consumarle tutte con moderazione, come per ogni alimento.

Ma il Professor Harald zur Hausen, premio Nobel, invita a continuare a fare ricerca, perseverando e dedicandosi a sviluppare ipotesi scientifiche non convenzionali, non lasciandosi condizionare dagli scettici e dai pavidi che non hanno il coraggio di rischiare.

Il Professor Harald zur Hausen ha preso il premio Nobel nel 2008 per aver scoperto che il cancro cervicale è causato dal Papilloma virus umano, il suo laboratorio ne ha isolati e caratterizzati due tipi tra i più frequenti, portando alla realizzazione del vaccino disponibile oggi.

Secondo zur Hausen il 21% dei cancri umani è legato ad agenti infettivi di varia natura: lo studio di questi agenti, dei rapporti con la formazione dei cancri e la realizzazione di nuovi vaccini è uno dei temi principali del professore.

Zur Hausen attualmente sta studiando il cancro al colon retto, in crescita in Europa, Giappone e sud Corea.
Molti studi hanno legato l'insorgenza di questo cancro con il consumo di carne rossa, mentre molti ritengono che le cotture ad alta temperatura come la cottura alla fiamma, la grigliatura e la frittura, producano sostanza che, in un secondo tempo possono diventare cancerogene.

Una ipotesi sostiene che le carni poco cotte, al sangue o crude, una volta nell'intestino umano liberino dei patogeni che verrebbero mantenuti sotto controllo fino al sopraggiungere delle sostanze prodotte dalle alte temperatura che ne permetterebbero la diffusione.
Quindi, però, il problema sarebbe legato ai virus di quei bovini, diversi da quelli degli altri animali. Ed il professor zur Hausen sostiene che quando si consigliano come cibi sani antitumorali i polli o il salmone, anche alla griglia, vuol dire che il problema non è la griglia. Non fa una grinza, anche se i sottoprodotti delle cotture ad alta temperatura probabilmente continuano a non farci bene e assumerli (ancora una volta) con moderazione rimane forse la cosa migliore da fare.

Ma volendo approfondire l'argomento la cosa si complica ancora di più.
I paesi come l'Europa e parte dell'Asia come il Giappone ed il sud Corea, che mangiano manzo prevalentemente allevato, spesso crudo come questi ultimi, hanno visto crescere i tumori al colon-retto, mentre popoli come i Mongoli, che mangiano carne di Yak o di Zebu, probabilmente allevati allo stato brado, e ne mangiano molta, hanno tra i tassi più bassi al mondo di cancro al colon-retto.

Ora il Professor Harald zur Hausen ha studiato, in collaborazione con i centri veterinari, il DNA dei manzi occidentali cercando i virus e patogeni ed ha trovato una decina di nuove molecole che sospetta siano resistenti al calore, ma che comunque non sono state trovate nelle varie linee cellulari dei tumori al colon-retto.

Ma se c'è questo legame tra agenti patogeni e tumori, come c'è tra con le infiammazioni croniche o di lungo periodo, e se sappiamo che quasi il 70% di tutti gli antibiotici sono utilizzati dagli allevamenti di animali per alimentazione, dato che è universalmente accettato che l'abuso di antibiotici ci ha già regalato più di un batterio diventato resistente agli antibiotici, non è insensato ipotizzare un legame tra questo modo di allevare le bestie da mangiare, i patogeni ormai resistenti a molti antibiotici ed alcune forme di cancro che potrete agevolmente scegliere tra quelle proposte dai vari studi di cui abbiamo parlato.

La sintesi, forse, è quella di mangiare un po' di tutto, cercando cibi più naturali, bestie allevate secondo natura e non secondo portafoglio, ed imparando a ritrovare ed a gustare sapori e profumi originali degli alimenti.
Mi spiace dovermi ripetere, ma ancora una volta è quello che mi diceva sempre mio nonno.

torna alla prima parte....

Marco Dal Negro